Deluse da siffatta razza di uomini, da esse definiti “stronzi, tirchi, sfigati” e, come se non bastasse, “pure gay”, le studentesse della prof.ssa Cazzaniga si trovarono non poco in difficoltà, iniziando a manifestare il loro disappunto anche alla stessa Chanel. “Non mi hanno offerto proprio nulla, niente di niente! Non hanno nemmeno tentato di portarmi a letto facendomi bere un cocktail con la droga dello stupro! Cosa dirò alle mie amiche quando tornerò in Italia!? Cosa scriverò nelle mie storie!? Che sono così brutta e sfigata che non ho trovato nemmeno un uomo che volesse abusare del mio corpo!?!” le chiese, affranta, una sua studentessa. E la prof.ssa Cazzaniga, che non era mai stata prima a Ibiza, e che pertanto ignorava quali fossero i prezzi dei drink nei locali dell’isola, una volta appurato questo dettaglio economico ipotizzò che probabilmente erano i costi proibitivi, unitamente al fatto che a Ibiza ci sono tante belle ragazze quanti sono, ad esempio, i politici ladri in Italia, le ragioni per cui non era nè frequente nè scontato che gli uomini in vacanza sull’isola offrissero da bere alle sue studentesse. “Se fossi un uomo”, disse tra sè e sè, “Ammesso che un uomo sia in grado di compiere uno sforzo così immenso da riuscire a fare una qualche sorta di ragionamento...ma sì, voglio essere ottimista e pensare che in questo caso sia in grado di farlo! Ma solo perchè c’è di mezzo la figa. Dunque, a riguardo, perchè un uomo dovrebbe offrire a una sconosciuta un drink il cui costo equivale a quello di una escort cinese per la quale non serve nemmeno sostenere la spesa del preservativo, dato che questa lo ricicla pure? Forse avrei fatto meglio a dire al mio gruppo di farsi offrire non l’alcol, ma la droga, perchè mi pare che qui questa costi meno dei cocktail. Però, dai Chanel, dir loro queste cose forse può nuocere alla mia pubblica immagine. Tornando a prima, perchè un uomo dovrebbe pagare così tanto per non avere nemmeno la certezza di portarsi a letto una donna, ma solo una non quantificabile probabilità? Magari, se pensasse di avere una possibilità molto alta di potersela fare, allora potrebbe anche decidere di offrire qualcosa...o meglio, forse non servirebbe proprio! Se si nota che una donna già sta alticcia, allora un uomo sarebbe incentivato a provarci con lei sia perchè sarebbe più facile poterla avere sia perchè, se già ha bevuto, non c’è bisogno di offrirle dei cocktail! Dovrei proprio farle bere...non in discoteca, però, perchè costa troppo. Magari nel pomeriggio, quando si svegliano, potrei portarle a comprare dell’alcol a buon mercato al discount, per poi berlo la sera prima di andare in discoteca”. La prof.ssa Chanel rincuorò dunque le sue studentesse, dicendo che l’indomani sarebbero andate a comprare da bere – ovviamente a spese loro, dato che non erano state in grado di farselo offrire – per poi poter brindare, in spiaggia, alle innumerevoli e meravigliose conquiste che prima o (molto più probabilmente) poi avrebbero sicuramente (?) fatto. Fu così che il giorno seguente, subito dopo la sveglia, alle 3 di pomeriggio si recarono al Lidl di San Antonio – un punto vendita di gran lunga più economico rispetto a qualsiasi esercizio commerciale di Playa d’en Bossa, ove esse alloggiavano – per fare una spesa di alcolici e superalcolici seconda, forse, solo a quella delle orde di inglesi i quali, facendo rimpiangere l’epoca del proibizionismo, terrorizzavano gli sventurati residenti a qualunque ora del giorno e della notte. Subito dopo si recarono sulla spiaggia di San Antonio a bere e a urlare allegramente, molestando altresì qualsiasi essere vivente in possesso di organo fallico passasse nelle loro vicinanze, comprese le drag queen che facevano animazione nei locali. Dopodichè, avendo malauguratamente finito da bere, l’allegra comitiva iniziò una via crucis per tutti i bar di San Antonio, e a ogni fermata della stessa – come si può intuire – si fermarono a bere qualcosa. Scoccata l’ora di andare in discoteca, non vennero però fatte entrare in quella principale di San Antonio, dato che erano visibilmente ubriache; ripiegarono così in quella accanto, i cui buttafuori – forse fin troppo ottimisti – decisero di farle entrare perchè tanto era mezza vuota (come quasi tutte le altre notti, d’altronde) e quindi non avrebbero potuto causare problemi più di tanto. O almeno così immaginavano. La prof.ssa Cazzaniga si sentì altresì soddisfatta per l’essere riuscita quantomeno a far entrare le sue studentesse all’interno di una discoteca – nonostante questa non fosse assolutamente destinata a una clientela altolocata – e a farle partecipare alla Fiesta del Agua che vi si teneva in quell’occasione, con tanto di pista da ballo tramutata in piscina improvvisata, alla stregua di un pool party povero. D’altra parte era pur sempre un evento in cui si sperava avrebbero finalmente potuto bere della semplice acqua fresca e nulla di più...ma fu proprio questo nulla di più che scontentò alcune sue studentesse le quali evidentemente, giacchè erano in una discoteca di Ibiza, si aspettavano qualcosa di più da (o meglio, dentro) quest’acqua. E giustamente, la loro perspicace prof le rispose facendole notare che, alla luce del basso prezzo pagato per entrare, non potesse assolutamente esserci altro nell’acqua, a meno che a qualche pusher o suo cliente non cadessero inavvertitamente delle pasticche là dentro, cosa comunque assolutamente impensabile. Ebbene, quella notte nessuno dei presenti avrebbe mai immaginato che di lì a poco quello che era il Paradis sarebbe diventato l’infierno, giacchè, dopo tutto quello che aveva bevuto, il gruppo di Chanel non riuscì a trattenersi e la festa dell’acqua si tramutò presto in festa del vomito. Fu così che, nella ressa per fuggire dalla pista d’acqua ridotta in cloaca, a qualche sventurato avventore caddero inavvertitamente delle pasticche di MD nell’acqua. Vista la situazione, Chanel chiese ai buttafuori di far aprire quantomeno uno scarico al centro della pista per cercare di separare l’acqua ancora relativamente pulita da quella sporca, di modo che – al pari di Mosè – potesse camminare tra le acque, per poi riacciuffare le sue studentesse e portarle a fare la nanna, giacchè i buttafuori stessi si rifiutavano di cacciarle temendo di sporcarsi col vomito. Una volta uscite dalla discoteca che si era autoproclamata “il club più bello del mondo”, ma che dopo quella notte era diventato il club più brutto dell’universo, tornate a Playa d’en Bossa più o meno ubriache, più o meno fatte e più o meno fuori dalla grazia di Dio, le studentesse della prof.ssa Cazzaniga se la presero con i clochard rei di vivere nell’indigenza e di non poterle pertanto offrire e regalare alcunchè. “Pezzenti di merda! Ficcatevi l’elemosina nel c***! É una vergogna che delle belle ragazze di classe come noi dobbiamo vedere in giro degli straccioni come voi e respirare la vostra stessa aria!” gli inveirono le studentesse di Chanel, argomentando che “Peggio di un uomo c’è solo un uomo povero!”. Dal canto loro, i clochard non presero però molto male queste offese, dal momento che l’essere venuti a conoscenza dell’esistenza di esseri umani – per giunta di sesso femminile – ridotti così da schifo, si rallegrarono all’idea che sulla faccia della terra potessero esserci persone messe anche peggio di loro. Passato qualche minuto da questa scenata, le studentesse della prof.ssa Cazzaniga, evidentemente irate alla vista del fatto che degli uomini scellerati avessero preferito abbordare le escort sul ciglio della strada piuttosto che loro, approfittando altresì della strutturale assenza di forze dell’ordine, pensarono bene di rivolgerle anche loro la parola, dicendo cose del tipo: “Troie! Puttane!! Vi puzza la fa!! Fate schifo peggio della merda!!! Vi si in****[CENSURA] pure i pakistani! Dovete annegare nella sb****[ALTRA CENSURA]!” e altre ancora, anche più gravi (?), per poi passare dalla rissa verbale a quella fisica, ripresa e quindi postata online anche dai passanti che si trovavano lì in quel momento, il che decretò sia la fine anticipata della masterclass sia la presenza della stessa sui social e i mass media, dato appunto il risalto mediatico che aveva avuto l’incontro – sfociato nell’increscioso epilogo sopra descritto – con l’allegra fauna del luogo. Insomma, mano a mano che i giorni passavano, la notorietà della signorina Cazzaniga aumentava a dismisura, tant’è che riuscì addirittura nella titanica impresa di ottenere anche più follower della coniglietta influencer Polly. A Chanel pareva sempre più di vivere in un sogno. O meglio, le pareva che il suo sogno si fosse avverato, poichè era DIVENTATA RICCA E FAMOSA!!!!!!!!!! Non passava giorno che non ricevesse in chat o tramite commenti sui social dei ringraziamenti da parte delle tante “amiche” alle quali aveva definitivamente cambiato la vita. “Pensavo di non avere chance con gli uomini, che mi hanno sempre utilizzata e presa in giro, ma da quando ho utilizzato il metodo di Chanel sono riuscita a essere io quella che li prendeva in giro e li utilizzava, e ho finalmente coronato il mio sogno di non lavorare più e farmi mantenere da un uomo ricco!”, “Prima stavo notte e giorno a studiare per la laurea. Non mi si cagava nessun ragazzo! Ero una secchiona sfigata senza nemmeno un migliaio di follower su IG. Ero disperata!! Poi però grazie a Chanel ho riscoperto la mia femminilità e sono diventata una vera bambola in grado di far perdere la testa a qualsiasi ragazzo, anche a quelli fidanzati, che ora mi riempiono di regali e attenzioni!” e tanti altri commenti di questo tipo erano all’ordine del giorno sui social network della signorina Cazzaniga. Finchè però non accadde qualcosa che ella non avrebbe mai immaginato le potesse accadere.....Il resto dell'esilarante storia di Chanel, e molto altro ancora, nel libro satirico "La Fama e la Ricchezza" di Eugenio Flajani Galli, disponibile presso Amazon, Google Play/Google Books, Mondadori, Feltrinelli, IBS e tantissimi altri store!Dott. Eugenio Flajani Galli
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